domenica 28 agosto 2011

PRIMA TAGLIANO E POI VORREBBERO FARTI SVENDERE....

Prima tagliano i contributi ai Comuni e poi vorrebbero incentivarli a svendere la gestione dei servizi essenziali alla comunità in cambio di somme di denaro da quantificare. Praticamente stanno tentando di portare i Comuni a svendere la gestione di ciò che è nostro, dei beni collettivi essenziali. Tutto a vantaggio di aziende private che spesso non avranno nessun interesse a tenere le tariffe eque e un servizio di buon livello, soprattutto trasparente. E cosa più importante, non si potrà andare a votare per cambiare chi ne governa le scelte societarie.

Quando gli enti locali, anche i più virtuosi, non riceveranno più contributi dallo Stato e non avranno più proprietà da vendere o servizi da privatizzare, cosa rimarrà ai cittadini? Attraverso il voto, cosa potranno ancora decidere? Il nostro unico metodo di valutazione passerà attraverso i soldi che spenderemo e su cosa compreremo? Diventeremo sempre più un numero che compra e non saremo più individui che decidono.

Come non parlare poi del modo in cui, attuali ministri e parlamentari, iniziano già ad ignorare il Referendum sulla privatizzazione del servizio idrico..
..milioni di persone hanno espresso l'intenzione di mantenerlo pubblico e puntualmente questo Governo sottobanco cerca di farci passare leggi, che a questo punto, vanno nuovamente contro la Costituzione (il referendum è vincolante per almeno 5 anni!).

Vi allego un'intervista tratta da www.asca.it:
(ASCA) - Roma, 25 ago - ''Il governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni gia' attuate e abolendo i profitti sull'acqua ma, con la manovra economica in fase di discussione parlamentare e gia' approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso, ha riproposto (negli articoli raggruppati sotto il Titolo II) in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volonta' popolare''. La denuncia e' del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua in una lettera aperta al presidente della Repubblica e a tutte le forze politiche ricordando i risultati degli ultimi quesiti referendari.

Infatti, prosegue il Forum, ''l'articolo 4 ripresenta il vecchio DecretoRonchi e persino nuove date di scadenza per le prossime privatizzazioni dei servizi pubblici locali.

Addirittura l'articolo 5 arriva a dare un premio in denaro agli enti locali pur di convincerli a lasciare al mercato delle privatizzazioni i propri servizi essenziali per le comunita'. Un premio che dovrebbe servire per fantomatici investimenti infrastrutturali quando invece ai Comuni vengono sottratti trasferimenti essenziali per le loro funzioni.

Tutto cio' - oltre a non rispettare la volonta' di partecipazione e le decisioni che i cittadini impongono ai rappresentanti politici - e' una chiara violazione della Costituzione poiche' il popolo italiano si e' pronunciato con referendum contro l'affidamento al mercato di tutti i servizi pubblici locali previsti dal Decreto Ronchi, e tale decisione e' vincolante per almeno cinque anni (come affermato dalla giurisprudenza costante della Corte Costituzionale)''.

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