lunedì 4 luglio 2011

Zone 30: ecco che parte l'abitudinaria politica delle accuse

Ci risiamo, la solita politica basata su gratuite accuse non è passata di moda in casa leghista e neanche nel Pdl, basti leggere l'ultimo SaronnoSette.
La politica accusatoria, stile amministrative di Milano, sbarca anche a Saronno.
1) Lega e Pdl, dopo anni di silenzio su qualsivoglia sanzione stradale, dichiarano sulla stampa che il provvedimento delle Zone 30 è finalizzato al fare cassa.
Appena dopo aver letto le accuse, la memoria è tornata agli inizi del 2009, quando a seguito dell'installazione delle telecamere ai varchi della Zona Traffico Limitato, arrivarono multe a oltre 9.600 saronnesi e non saronnesi, per l'indebito accesso alla ZTL.
Non ho trovato nessuna dichiarazione sulla stampa di quel periodo dei partiti di centro-destra, carica di accuse verso quel provvedimento.
Ne risulta quindi un atteggiamento contrastante e mi chiedo come mai ad inizio 2009 la Lega Nord e il Pdl non hanno avuto la stessa indignata reazione su quella enorme quantità di sanzioni.
Forse perché il vero obiettivo, allora come adesso, non è quello di “infilare la mano nelle tasche di chi non può difendersi” ma quello più nobile di far rispettare la ZTL e le Zone 30.
Allora cosa spinge Pdl e Lega ad accusare oggi l'amministrazione di voler fare cassa? Ancora una volta appare chiara la finalità puramente elettorale. Ci sarebbe da chiedere loro quanto meno di ritirare tali accuse e di ricevere le conseguenti scuse, ma non credo si possa ottenere tanto dai partiti di opposizione cittadina.
Un ringraziamento va invece alla Polizia Municipale, che sta compiendo il suo dovere di controllo con la massima correttezza, segnalando sempre in modo chiaro e visibile l’eventuale presenza degli autovelox.

2) Riguardo tutte le altre accuse gratuite giunte in questi giorni, vorrei ricordare ai rappresentanti locali di Lega e PDL che le difficoltà economiche del comune di Saronno, in ambito sociale e dell’istruzione, sono causate direttamente dagli ingenti tagli economici che hanno origine dalle decisioni dei loro partiti di appartenenza a livello nazionale.
Probabilmente è più facile sfoggiare con orgoglio simboli e camicie verdi solo in occasione di congressi e feste folkloristiche.
Sarebbe sicuramente più coerente che le accuse venissero rivolte sulla stampa direttamente ai loro vertici provinciali, regionali e nazionali, prima di presentarsi in consiglio comunale a predicare attenzione per scuola, anziani e servizi sociali.
La coerenza nella buona politica è indispensabile se si vuole essere credibili agli occhi di chi ci osserva.